Ancora oggi migliaia di persone vengono giustiziate per il solo possesso di droghe, in nazioni particolarmente severe in materia.
Almeno 3700 è il numero delle persone condannate alla pena di morte per crimini legati a sostanze stupefacenti in tutto il mondo nel 2022: questo è ciò che emerge da un rapporto della rivista Harm Reduction International, che ha indagato l’impiego della pena capitale come punizione di reati connessi alla droga, anche il suo solo possesso.
In effetti, sono molteplici le nazioni che, ancora oggi, vietano il consumo di sostanze stupefacenti, ma alcune sono particolarmente severe in materia, soprattutto per quanto riguarda le pene riservate ai trasgressori dei divieti.
Le nazioni dove vige la pena di morte per reati legati a sostanze stupefacenti
Sono 35 le nazioni nel mondo dove vige la pena di morte per reati connessi agli stupefacenti. Solo in Iran è avvenuto il 44% delle esecuzioni mortali per crimini connessi alle droghe nel 2022: basta essere trovati con 50 grammi di sostanza stupefacente e si è punibili con la morte. Anche la Cina segue la stessa regola, e si sospetta che le esecuzioni siano state migliaia negli ultimi anni.
Anche Arabia Saudita e Singapore prevedono la pena di morte come punizione per i trasgressori delle rigide regole, mentre nazioni come Malesia, Indonesia ed Emirati Arabi Uniti optano per multe salatissime e l’incarcerazione.
Questo sembra andare in controtendenza rispetto alla liberalizzazione delle droghe leggere, in particolare della cannabis, di cui tanto si discute anche in Italia, e che è stata adottata da diverse nazioni, come il Canada o molti stati degli USA. E’ un tema che divide e anche di cui stare molto attenti, perché non sono rare le storie di persone che hanno avuto guai con la giustizia estera perché non a conoscenza delle diverse regolamentazioni e leggi.